Bambole o bambini?
C’è chi li considera malati da curare con psicofarmaci. Ma i bambini iperattivi possono essere aiutati con lo yoga, la sana alimentazione e giochi mirati.
Impossibile tenerli fermi, impensabile pretendere concentrazione. Per certi bambini la vita è un vortice, un susseguirsi di salti, corse, capriole. E per i genitori è il panico. Si chiedono se i loro figli sono normali o soffrono di qualche seria patologia? Come riportarli alla calma? Gli americani chiamano Adhd (Attention Deficit Hyperactivity Disorder), la tanto discussa sindrome da iperattività e deficit dell’attenzione, che si manifesta appunto con agitazione continua, incapacità di stare fermi anche da seduti, difficoltà ad ascoltare e memorizzare, a portare a termine un compito. La cura? Per la medicina convenzionale, che cura il sintomo e non la causa del disturbo, la soluzione sono gli psicofarmaci sopratutto quelli che hanno come derivato l’anfetamine e pertanto non privo di effetti collaterali.
Di fronte a incertezze e perplessità, come deve comportarsi dunque un genitore? Come capire se l’irrequietezza del figlio è una malattia o naturale esuberanza infantile? E qual è la soglia di confine fra normalità e patologia? «L’Adhd, com’è definita oggi, è più che altro una moda – tuona Emilia Costa, docente di psichiatria all’Università La Sapienza di Roma – le diagnosi sono inconsistenti e vaghe». Dello stesso parere è Enrico Nonnis, neuropsichiatra infantile nella capitale. Perciò il dott. Nonnis ritiene molto efficaci le terapie comportamentali e relazionali che lavorano sul piccolo e, contemporaneamente, sul suo ambiente di riferimento, famiglia e scuola. «Molto spesso – aggiunge il medico – l’Adhd è associata ad altri sintomi, come ansia e depressione, che nascondono problemi ben più profondi. Ricorrere a una pillola significa soffocare il sintomo, non risolverlo alla radice».
Uno degli scopi dell’educazione è quello di rendere libero l’individuo dalla sua propria attività egocentrica con tutte le sue paure e i suoi conflitti.
-KRISHNAMURTI
Corri che ti calmi
Che fare allora? Esistono metodi più dolci per ricondurre il bambino alla calma senza soffocare la sua creatività ed esuberanza? Il primo aspetto da considerare di fronte a disagi di questo tipo è lo stile di vita del bambino. In primis il gioco all’aria aperta, un diritto troppo spesso negato. Correre, divertirsi in modo sano e non competitivo, per almeno due ore al giorno in spazi non angusti, è fondamentale per la crescita dei nostri figli. E poi c’è l’alimentazione che deve essere il più possibile sana. Diversi studi hanno evidenziato che in molti casi l’ipercinesia infantile è causata da una dieta sbagliata in cui prevalgono zuccheri raffinati, coloranti, additivi chimici e conservanti che influiscono sulle emozioni e sui comportamenti. Si è provato che spesso, modificando le abitudini alimentari, migliorano o scompaiono i sintomi dell’Adhd. Ma un aiuto concreto al problema viene anche dallo yoga, che sviluppa l’armonia e l’equilibrio interiore, mentre la respirazione completa aumenta la capacità di concentrazione e di apprendimento e induce il rilassamento. Una pratica costante è caldeggiata anche da molti medici dell’età evolutiva, come lo stesso Enrico Nonnis.
«Non possiamo certo pensare che lo yoga sia una panacea – afferma Emina Cevro Vukovic, insegnante di yoga presso alcune scuole dell’obbligo di Milano ed esperta di alimentazione naturale – Però è un momento bello, sereno e gioioso in cui i bambini non sono in competizione fra loro e già questo li fa sentire meglio. I genitori riferiscono che i piccoli perdono aggressività e sono più dolci e pazienti con i fratellini».
Piccoli asana, grandi benefici.
Lo yoga agisce sulla colonna vertebrale rafforzando organi e struttura ossea, innalza naturalmente le difese immunitarie e rilassa le fasce muscolari. Il Saluto al Sole o ogni altra sequenza che includa una estensione (per esempio la Pinza), un inarcamento (il Ponte, che piace molto ai bambini), una rotazione della colonna vertebrale (il Triangolo), infine una posizione di equilibrio (come l’Albero) sono tutte posizioni che una volta imparate dal bambino possono facilmente essere ripetute anche a casa, magari insieme ai genitori. Oltre alla respirazione completa (addominale, toracica, clavicolare), un valido aiuto viene anche da altre tecniche semplici di ascolto o di rilassamento, proposte sotto forma di gioco. Perché il diritto alla salute dei più piccoli passa anche da piacevoli e rilassanti momenti di yoga.