La meditazione è una tecnica che risale a migliaia di anni. Esiste la meditazione Trascendentale, la meditazione Mindfulness, la meditazione Zen, la meditazione Cristiana, la meditazione Cabalistica e la meditazione di visione penetrativa, giusto per citarne alcune. Poi ci sono molte pratiche, come lo Yoga fisico, il Tai chi, persino l’ipnosi e altre, che sembrano avere qualcosa a che fare con la meditazione, ma non è sempre chiaro cosa.
La meditazione è “una pratica che autoregola il corpo e la mente, e che quindi va a interessare gli eventi mentali attraverso un’attenzione specifica”. In altre parole possiamo anche dire che “la meditazione è un modo di focalizzare la propria attenzione che coinvolge sia la mente sia il corpo”.
Quanto appena detto spiega come la meditazione è un processo attivo, correggendo l’errata, ma diffusa convinzione secondo la quale la meditazione sarebbe in qualche modo passiva: il ruolo centrale dell’attenzione contraddice il luogo comune secondo il quale la meditazione sarebbe un tentativo di interrompere o bloccare i pensieri. Quando si inizia a meditare, sono molti i pensieri che iniziano a fare irruzione, il segreto consiste nel lasciarli fluire accanto a voi, senza farvi “bloccare” da un pensiero in particolare. In questo modo, la meditazione è un esercizio per la mente che ci permette di osservare con più chiarezza i nostri schemi mentali.
A volte le persone temono che la meditazione, con la sua enfasi sul concetto “accettazione”, li renda passivi o deboli, oppure che li faccia diventare come degli zerbini, ma in realtà questa è un’interpretazione fondamentalmente sbagliata. Con la pratica, infatti, impariamo a vedere la nostra situazione con più chiarezza e sappiamo come e quando agire.