Lo Yoga in generale si occupa, attraverso le varie modalità con le quali si è espresso nel corso dei millenni, del problema della disarmonia e della disomogeneità della coscienza. La varietà delle sue pratiche è, in realtà, volta a un unico obiettivo, quello di realizzare l’unità percettiva ed esperienziale dell’essere umano, cosa che è espressa anche nel significato stesso di Yoga, per l’appunto unione.
Patanjali, il padre del Raja Yoga, attraverso gli Yoga-Sutra ha codificato in modo assolutamente scientifico tutto quanto occorre all’essere umano per compiere quella transizione che le Upanisad descrivono come ciò che ti fa passare ‘dall’irreale al reale, dal buio alla luce e dalla morte all’immortalità’. L’Ashtanga che significa letteralmente “otto passi”, indicati nello Yoga-Sutra di Patanjali, costituiscono gli scritti filosofici di base dello Yoga.
In India, dove lo Yoga è nato, il Raja Yoga, rispetto agli altri tipi di Yoga, è considerato il più elevato, quello che include in sé anche gli effetti di tutte le altre possibili pratiche.
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